“Il tempo e il cibo. La food obsession tra rappresentazione dei media e comportamenti di consumo”

Bologna

15/07/2025

Corporate

In occasione del nostro ottantesimo anniversario abbiamo lanciato la campagna “il tempo di far bene” approfondendo il tema del tempo come valore centrale e risorsa preziosa del nostro agire quotidiano. Lo abbiamo osservato da diverse angolazioni: non solo memoria di 80 anni di storia ma soprattutto risorsa quotidiana per costruire relazioni solide e offrire servizi di qualità; infine impegno per costruire il futuro nel segno della sostenibilità.   

In questo contesto nasce il rapporto Camst-CENSIS “Il tempo e il cibo. La food obsession tra rappresentazione dei media e comportamenti di consumo”, presentata durante l’evento “Il tempo sottile” a Palazzo Re Enzo a Bologna il 27 giugno. Un’indagine che mette in luce l’accelerazione estrema dei ritmi di vita nella nostra società, anche a seguito della straordinaria capacità del digitale di catturare l’attenzione delle persone, riempiendo di attività anche i momenti vuoti, gli spazi tra un’attività e l’altra. 

Emerge in risposta la voglia di rallentare, di ridurre ritmi e attività svolte, di recuperare tempo per sé stessi e per quel che è piacevole fare, meglio se in modo lento, fuori dalla frenesia prevalente. Tra questi i momenti quotidiani di relax, le oasi di tranquillità, tra le quali restano decisive quelle che ruotano intorno al rapporto con il cibo. 

Ritmi e qualità della vita nella digital life 

La prima parte della ricerca si concentra sul rapporto degli italiani con il tempo nella digital life. Lo smartphone è diventato il compagno costante delle nostre giornate, e il multitasking una prassi quotidiana: il 73,9% degli italiani dichiara di svolgere più attività contemporaneamente. Ma questa iperattività ha un costo. Il 62,2% afferma di non riuscire a completare tutte le attività della giornata e l’83,7% prova ansia per questo. La tecnologia, che avrebbe dovuto regalarci più tempo, ha finito per saturarlo. 

Di fronte a questo scenario, il desiderio di rallentare è sempre più forte: il 70,2% degli italiani vorrebbe un ritmo di vita meno concitato, e il 76,7% chiede più tempo per dedicarsi a ciò che ama. E tra le attività più desiderate, quelle legate al cibo tornano ad avere un ruolo centrale. 

Pratiche e valori del mangiare  

Mangiare insieme, cucinare con calma, condividere un pasto: sono piccoli gesti che gli italiani riconoscono come essenziali. Il 95,3% considera importante il tempo trascorso a tavola in compagnia, e l’87,9% vorrebbe viverlo più spesso. Tuttavia, nella vita quotidiana, il tempo dedicato ai pasti è molto ridotto: nei giorni feriali il pranzo dura in media 28 minuti, la cena 32. Complessivamente, un’ora al giorno. 

Nel weekend si recupera un po’: 75 minuti in media tra pranzo e cena. Anche cucinare è diventata un’attività compressa: 32 minuti nei feriali, 39 nei festivi. Eppure, 14 milioni di italiani seguono programmi culinari e l’84,2% cerca contenuti online sul cibo. Un interesse forte, che si scontra con la scarsità di tempo reale da dedicare alla cucina. 

La pausa pranzo che fa star bene  

Nel mondo del lavoro, il 97% degli occupati fa una pausa pranzo e l’86,7% la considera un momento importante per il proprio benessere. Anche la produttività ne beneficia: l’87,7% dei lavoratori ritiene che una pausa di qualità migliori le performance. 

Non sorprende che emerga un nuovo modello di ristorazione aziendale: più accogliente, flessibile, centrato sul benessere. L’85% dei dipendenti vorrebbe spazi curati per mangiare, e il 93,6% considera fondamentali atmosfera e comfort. Non solo cibo buono, ma anche ambienti piacevoli, orari ampi e possibilità di personalizzazione: elementi chiave per trasformare la pausa pranzo in un momento di benessere nella giornata lavorativa. 

Location per momenti di benessere in azienda  

Non più semplicemente mensa, né ristorante aziendale nel senso classico: il futuro è la caffetteria all’italiana. Un luogo pensato non solo per mangiare, ma per stare bene. Accogliente, bello, informale ma curato, capace di offrire pasti sani, personalizzati e sostenibili, a ogni ora della giornata lavorativa. 

Secondo la ricerca, questo è il modello desiderato dalla maggioranza dei lavoratori: spazi flessibili e accessibili (lo chiede il 76,7%), un’offerta modulabile sulle proprie esigenze (85,4%) e un ambiente che inviti alla relazione e alla pausa vera. Un luogo dove sentirsi a casa, anche sul lavoro.  

La caffetteria all’italiana non è solo un’opzione di ristorazione: è uno strumento strategico per le aziende che vogliono attrarre e trattenere talenti, valorizzare il clima interno e rafforzare la cultura aziendale del benessere.  

Un tempo che vale: l’impegno di Camst per il benessere quotidiano 

La ricerca racconta di un Paese che vuole prendersi cura di sé, anche attraverso piccoli gesti quotidiani come un pranzo in compagnia o un piatto cucinato con calma. In questo scenario, con i nostri servizi di ristorazione aziendale, ci impegniamo a creare spazi in cui il tempo dedicato al cibo non sia solo una necessità, ma un’occasione di benessere, socialità e valore condiviso. 

Da 80 anni crediamo che il tempo, quando è di qualità, possa fare la differenza. E sappiamo che una buona pausa pranzo, un ambiente curato e un pasto fatto bene possono migliorare la giornata di una persona, e con essa, la vita di una comunità o di un’azienda. 

Qui puoi consultate il rapporto completo

Qui la sintesi della ricerca